Concordato preventivo Klesch-Leali Steel. Ancora il gioco delle scatole cinesi.

2014-01-05
Ennesima e raccappricciante scoperta dell'avvocato Mario Giuliano a cui sempre più calza l'appellativo di "toga verde" con cui è già entrato fra le righe del libro di Stefania Divertito, appunto, Toghe verdi, nell'ambito delle vicende ambientali che hanno colpito la Valsugana. Ed ancora una scoperta sulle operazioni finanziarie relative al "passaggio di consegne" dello stabilimento siderurgico di Borgo Valsugana tra la famiglia Leali e l'imprenditore americano Klesch. Ancora un gioco di scatole cinesi che da Borgo Valsugana (dove risiede la neo Leali Steel S.p.A.) giunge al paradiso fiscale di Jersey, in corrispondenza dello stretto della Manica. Societá una dentro l'altra, caratterizzate da capitali sociali misteriosamente irrisori se paragonati alle cifre in gioco di cui si parla negli atti del concordato preventivo (appena 1Euro, ad esempio, quello della Klesch Metals BV, Schipol, Olanda). 


Dopo un'analoga operazione di Siderurgica Trentina nel 2003, riguardante sempre lo stesso stabilimento siderurgico e nominata "Pirati dei Caraibi" (in quanto in quel caso si giungeva fino ai paradisi fiscali caraibici), crediamo sia venuta l'ora di esigere trasparenza sulle motivazioni di questi complessi giri societari.

Andrea Tommasi, de L'Adige, intervista a tal proposito l'avvocato Mario Giuliano.

Di seguito il comunicato stampa dello stesso avvocato, riportato integralmente oggi sul Trentino.


"Nei giorni scorsi ho fatto una ricerca su Leali Steel, attuale affittuaria degli impianti di Acciaieria Valsugana e candidata a subentrare nella proprietà dello stabilimento all'esito del concordato preventivo in corso.
Ebbene le ricerche condotte presso le Camere di Commercio italiana, olandese e maltese hanno rivelato il solito intreccio di scatole cinesi, prive della consistenza patrimoniale necessaria alla prospettata operazione di subentro, la cui traccia conduce nel paradiso fiscale di Jersey occultando l'identità delle persone fisiche interessate.
Si tratta di circostanze che l'Ufficio Italiano Cambi considera indicatrici di anomalia in quanto possibili indizi di riciclaggio. Si veda l'allegata circolare, in particolare il n. 3 a pagina 44 del provvedimento UIC del 24 febbraio 2006 allegato.
Credo pertanto che il signor Klesch dovrebbe spiegare a cosa servono queste scatole cinesi, da dove vengono i soldi, e chi sono le persone fisiche interessate all'operazione, visto che si muove nel quadro di un procedimento giudiziario e che dovrebbe beneficiare di 2,6 milioni di Euro da parte della Provincia.
Cordiali saluti
Avv. Mario Giuliano"