Dalledonne disinforma, Giuliano riporta i fatti.

2013-01-26

L'intervista al sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne, riportata dal Trentino il 24 gennaio 2013 relativamente al fatto di non essersi costituito con il comune nel procedimento contro le dirigenze dello stabilimento siderurgico alle porte del paese per gli sforamenti dei limiti di emissioni di vari microinquinanti, contiene numerose imprecisioni e lacune. Riportiamo la replica integrale dell'avvocato Giuliano per chiarire.

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In data 24 gennaio scorso il Sindaco di Borgo Valsugana - intervistato sulle ragioni della mancata costituzione di parte civile del Comune nel nuovo procedimento contro i vertici dell'acciaieria per gli sforamenti dei limiti di emissione - ha rilasciato delle dichiarazioni talora gravemente imprecise, talora diffamatorie e forse calunniose nei confronti del sottoscritto, dichiarazioni che pertanto necessitano di una replica.
Ebbene il Sindaco innanzitutto confonde il procedimento appena iniziato con quello riguardante invece le esplosioni nel box scoria, che è stato archiviato a novembre per intervenuta oblazione, provvedimento che ho impugnato in Cassazione.
Riguardo al procedimento per le esplosioni il Sindaco, per ragioni che fatico a comprendere, lancia delle provocazioni al mio indirizzo, creando ulteriore disinformazione.
Il Sindaco infatti lascia intendere che io avrei denunciato le esplosioni quando era già in corso la procedura autorizzatoria per la modifica del box scoria, e addirittura adombra l'ipotesi del sabotaggio relativamente al grave episodio di incendio del 25 ottobre 2011, asserendo di non aver mai visto fenomeni esplosivi pur vivendo nei pressi dello stabilimento.
Invece è vero che fu proprio in seguito alla mia denuncia delle esplosioni del 16 e 17 febbraio 2011 che venne aperto il procedimento penale per le esplosioni e venne altresì prescritto all'acciaieria dall'UOPSAL di modificare il box scoria. Il relativo progetto venne presentato il 21giugno 2011, quindi è falso che fosse già sul tavolo del Sindaco prima delle mie denunce, che peraltro si sono poi susseguite nel corso di tutto il 2011. Il Sindaco questo lo sa benissimo visto che era già intervenuto per minimizzare sul Trentino del 3 marzo 2011, ed era stato da me prontamente rintuzzato.
Quanto all'ipotesi del sabotaggio, si tratta di tesi azzardata da Michielan dopo l'incendio per scriminare la sua responsabilità (ma non menzionata nel verbale interno di incidente originariamente redatto), ma era talmente inverosimile e pretestuosa da non essere presa in considerazione da nessuno, tranne dal Sindaco di Borgo, a quanto pare.
Il fatto poi che il Sindaco non abbia mai visto le esplosioni non mi pare ragione sufficiente per mettere in dubbio fatti comprovati da filmati e da testimoni. Le esplosioni si verificano infatti generalmente di notte, solo in determinate condizioni atmosferiche, e solo laddove le prassi operative siano scorrette. Non sono fenomeni normali, come ha sostenuto Michielan sulla stampa per giustificare il suo operato - trovando alla sua menzogna la singolare sponda del Sindaco - ma derivano dalla violazione (peraltro sistematica) di specifici protocolli operativi interni dell'azienda, che vietano lo sverso della scoria in presenza di quelle particolari condizioni atmosferiche.
Quanto poi al processo in corso per gli sforamenti dei limiti di emissione dubito che l'Avvocato dello Stato si possa essere espresso nei termini esposti dal Sindaco, il quale probabilmente ha capito male, visto che lo stesso Avvocato dello Stato mi ha preannunciato la costituzione del Ministero dell'Ambiente, e del resto, che l'acciaieria abbia lavorato 20 giorni in due anni, è smentito dallo stesso capo di imputazione, che riporta un centinaio di episodi di sforamento. La verità è che fino al 7 agosto 2011 hanno lavorato a pieno regime (mediamente 10 ore di notte), dal 13 settembre 2011 al 27 luglio 2012 hanno lavorato mediamente 8 giorni al mese dopodiché hanno fermato definitivamente la produzione. Quindi a casa mia, negli ultimi 2 anni (che vorrebbe dire 2011 e 2012) hanno lavorato circa 300 giorni, ma il processo in corso riguarda anche fatti del 2009 e 2010.
Del tutto fuori dalla realtà è poi dire che in questi giorni i camini delle case produrrebbero più inquinanti che l'acciaieria tra il 2009 e il 2011, così come fuorviante è parlare di PM10 sopra la media, visto che invece sarebbe da evidenziare come queste, da quando l'acciaieria è inattiva, siano radicalmente diminuite, sia in senso assoluto, sia rispetto alla media provinciale.
Cordiali saluti
avv. Mario Giuliano
difensore del Comitato 26 Gennaio
Allego documentazione a supporto delle argomentazioni sopra esposte per la redazione